Entrate in un ristorante, bello, luminoso, c’è un un buon profumo che proviene dalla cucina. Non avete prenotato, ma è abbastanza presto da poter trovare posto, allora arriva il camerire che vi mostra i tavoli liberi e vi chiede dove preferite sedervi. Mmh, ecco il dubbio amletico! Ci sono due tavoli abbastanza centrali e un tavolo laterale verso l’angolo della sala. Quale scegliereste? 🙂

Più avanti nell’articolo troverete la spiegazione a questa breve storiella. Intanto…

La psicologia ambientale nasce intorno agli anni ’70 negli Stati Uniti; possiamo definirla come una disciplina che studia la relazione tra ambiente ed essere umano. Nello specifico, studia come uomo e ambiente si influenzano reciprocamente, quali sono le reazioni psicologiche e comportamentali delle persone in risposta a certi ambienti fisici (naturali o artificiali).

Una delle domande a cui la psicologia dell’ambiente vuole rispondere è la seguente: come aumentare il benessere della persona grazie alle caratteristiche fisiche ed emozionali dell’ambiente?

Infatti, questa branca della psicologia, prende in considerazione sia gli aspetti cognitivo-percettivi, sia quelli affettivi ed emotivi che legano l’individuo a determinati spazi. Cosa significa? Vuol dire che studia come rendere un ambiente il più funzionale possibile, quindi creare spazi che siano intuitivi, a livello percettivo e cognitivo, nella loro funzione e, allo stesso tempo, vuole individuare strategie efficaci per mettere a proprio agio la persona in quello spazio, coccolando le sue emozioni e alimentando il suo benessere.

L’importanza di vivere in un ambiente sano

Sempre più si ricecano ambienti architettonici che rendano comfortevole la permanenza e inducano “la voglia di tornarci“. Sul lavoro si vogliono uffici luminosi e  promotori di collaborazione, portatori di più produttività. I ristoranti e gli hotel, luoghi in cui sentirsi a casa e allo stesso tempo in una favola. Anche i negozi ormai sono portatori di esperienza che va al di là del singolo prodotto… d’altronde in un contesto in cui possiamo avere tutto a casa o online, la differenza la deve fare l’esperienza che ti fa vivere un luogo, in modo tale che tu possa associarla a quel prodotto o servizio.

Ed è così che anche la nostra casa diventa un luogo che promuove in modo attivo il miglioramento del nostro benessere. Vediamo come rendere il nostro posto del cuore fonte di piacevolezza…

Elementi naturali

Gli elementi naturali riducono l’affaticamento mentale, rigenerano le nostre energie attentive. Come mai? Ce lo spiega molto bene la biofilia, ovvero l’antica attrazione dell’uomo per la natura. Infatti, nel passato, i nostri antenati sono riusciti a sopravvivere grazie alla natura, ai fiumi, al legno, agli alberi… basti pensare da dove arriva la scoperta del fuoco! La natura quindi, rappresenta per la nostra evoluzione, una fonte certa di sopravvivenza. Per questo la natura riduce ansia e stress e si associa ad alti livelli di benessere psicologico.  pietreQuindi, in casa, è buona pratica inserire elementi come legno, pietra, acqua, piante. Vanno bene anche quadri o foto che li rappresentano. E’ altrettanto importante inserire qualcosa di vivo, che siano animali, piante, fiori; l’importante è che sia qualcosa di naturale che ci ricordi che tutto ha un suo ciclo e tutto si rinnova, come possiamo farlo anche noi.

Per rigenerare le nostra mente è necessario creare ambienti rigenerativi.

Crea un angolo in cui ti senti al sicuro

Può sembrare una cosa “da bambini”, ma in realtà è un elemento importante per il benessere di noi adulti. Significa creare spazi protetti, in cui rifugiarsi dentro alla propria casa. Un rifugio nel rifugio. Ed ecco che possiamo risolvere il dubbio amletico che ti ho presentato all’inizio dell’articolo 🙂

Tendenzialmente, siamo portati a scegliere il tavolo nell’angolo o laterale perchè ci fa sentire al sicuro, sederci al centro della sala ci espone maggiormente e ci fa sentire meno protetti. Per questo i posti laterali sono i primi ad essere scelti e che trovate occupati! E questo comportamento lo attuiamo in luogo poco familiari come il ristorante, però lo ricerchiamo anche dentro le nostre case…. ci serve per staccare, riprendere contatto con noi stessi sentendoci al sicuro.luce e finestre

Quindi, è importante creare un luogo dentro casa che rappresenta il “proprio posto”, in cui concentrarsi su di sè, lasciarsi andare e sentirsi coccolati dopo una giornata di lavoro. E’ sufficiente una poltrona accogliente, in quell’angolo della stanza con quella luce calda e una bella pianta verde; l’angolo di un divano, la parte del prorpio studio vicino alla libreria con quella comoda sedia.

Luce e finestre

Favoriamo aria pulita, finestre ampie che fanno entrare un po’ di luce, depuratori d’aria, aromi delicati che aumentano relax e concentrazione. Ambienti scuri, poco arieggiati, con aria pesante e spazi ingombranti aumentano il rischio della “sindrome dell’edificio malato”. Secondo il Ministero della Salute,  questa sindrome è più diffusa di quanto possiamo pensare. Alcuni studi che sono stati condotti sugli uffici pubblici di vari Paesi, hanno rilevato una frequenza compresa tra il 15 e il 50%. Rimani sintonizzato sulla mia pagina instagram e facebook perchè nei prossimi giorni ti racconterò qualcosa in più su questa “sindrome”.

Personalizza i tuoi spazi

Gli ambienti comunicano molto delle nostre caratteristiche, della nostra personalità, dei nostri bisogni. Ogni stanza comunica già, di per sè, messaggi differenti, usi differenti, ma il nostro personale “tocco” dirà qualcosa in più. Ritrovare in ogni spazio della casa una parte di sè, è molto utile per favorire il nostro benessere, sentirsi sicuri nel proprio ambiente e rappresentati da ogni elemento. Infatti, le stanze rappresentano diverse parti di noi: nel soggiorno, luogo di aggregazione, esponiamo ciò che vogliamo che gli altri vedano di noi. La cucina è il luogo del ritrovo, della condivisione, del soddisfacimento del bisogno primario di nutrizione. La camera da letto è un luogo privato, in cui solitamente troviamo le cose più personali ed emotive.

Arrivati alla fine di questo articolo cosa mi racconti della tua casa? Adotti già qualche pratica di psicologia ambientale o ora sei stimolato ad attuare dei piccoli cambiamenti? 🙂


Se ti va raccontami la tua esperienza. Puoi scrivere qui sotto nei commenti o mandarmi un messaggio privato.

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Aspetto la tua PsicoRiflessione 😉


Grazie, Marti.

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