Il lavoro a distanza è stato uno degli strumenti individuati dal governo per contenere il diffondersi del COVID-19 e, anche ora che pian piano le cose stanno migliorando, molte aziende continuano ad applicare questa modalità di lavoro. Sia per sicurezza dei lavoratori, dato che non siamo ancora usciti dall’emergenza, sia perchè si è rivelato un modo efficace per portare a termine obiettivi lavorativi abbattendo distanze, difficoltà di conciliare vita privata con vita lavorativa e così via. Ultimamente mi imbatto spesso, su Linkedin, in sondaggi fatti da alcune realtà aziendali che chiedono al pubblico che modalità di lavoro preferiscono. Da quello che leggo nei risultati poi pubblicati, sembra avere la meglio la modalità smart working alternata al lavoro da ufficio. Un po’ e un po’ diciamo.

Prima di rendere questo articolo ricco di “dritte” per gestire al meglio il lavoro da casa voglio addentrarmi in una breve, ma utile distinzione.

Tra smart working e telelavoro

Perchè è importante distinguerli? Innanzitutto, sono due modalità di lavoro da casa che prevedono, a livello legislativo, diversi diritti e diversi doveri per il lavoratore e il datore di lavoro. Qualcosa in comune ce l’hanno ma hanno anche sostanziali differenze.

Telelavoro

Il telelavoro è una forma di lavoro a distanza che prevede l’eterodirezione del datore di lavoro. Questo vuol dire che il lavoratore deve rispettare le stesse norme lavorative previste per chi lavora in ufficio (dai tempi di escuzione di una pratica, ai ritmi di lavoro – pausa compresa-). Il telelavoratore è vincolato ad una postazione fissa e prestabilita, quindi può decidere di lavorare da casa e concordarlo col capo, però poi non può lavorare mezza giornata in spiaggia. E’ obbligato a non cambiare sede di lavoro. Deve rispettare gli stessi orari che avrebbe rispettato in ufficio.

Il telelavoro è una semplice traslazione del luogo lavorativo, che una volta deciso e conscordato con l’azienda deve rimanere quello, almeno che non si stipuli un nuovo accordo. E’ con lo smart working che si può parlare di una vera e propria flessibilità. Vediamo perchè.

Smart working

La traduzione italiana è “lavoro agile”, con cui si intende una forma di lavoro a distanza che è caratterizzata da un’elevata flessibilità in termini di tempi e luoghi. Qui il lavoratore può scegliere ogni giorno un luogo diverso in cui lavorare, l’importante è che assicuri una rete internet sicura e la possibilità di essere reperibile negli orari che da a disposizione all’azienda. L’orario di lavoro infatti, può non conciliare esattamente con quello d’ufficio, è sufficiente concordarlo con il datore di lavoro in modo tale da assicurare una fascia oraria di reperibilità.

Come cambia la concezione di lavoro?

Questo comporta un cambiamento nella modalità di valutazione del lavoro. Ovvero, il lavoro del dipendente è valutato in termini di obiettivo e non in termini di tempo. Ad esempio, se il capo dice a Sandy (il dipendente) che ha bisogno di una pratica tra 2 settimane, il capo non valuterà l’operato in funzione delle ore giornaliere passate davanti al computer da Sandy, ma se alla scadenza il lavoro sarà pronto e impeccabile. Inoltre, per limitare la sovrapposizione tra tempi e spazi di lavoro e tempi e spazi di vita privata, è riconosciuto al lavoratore agile il diritto alla disconnessione che rappresenta anche un dovere del lavoratore a tutela della sua stessa salute. La normativa (L. 81/2017, art. 19) prevede la redazione scritta delle misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro. In questo modo si aiuta a garantire un adeguato riposo.

La forma di lavoro smart working è portatrice di diversi vantaggi: maggiore autonomia, maggiore flessibilità, maggiore libertà di scelta. Questo comporta maggiore responsabilità che può risultare complessa da gestire, ancor più se si è improvvisamente investiti da una Pandemia. I rischi principali che possono derivare da un tale carico di responsabilità e autogestione sono l’alienazione e il workhaolism. La prima può portare al completo isolamento e, la seconda, ad una vera e propria dipendenza per un eccessivo perfezionismo.

Come vivere bene lo smart working?

Quindi, dopo aver distinto telelavoro da smartworking, come ottimizzare i vantaggi del lavoro agile? Vediamo insieme alcuni punti a cui prestare particolare attenzione.

Crea la tua nuova routine

Sì, è fondamentale creare dei nuovi ritmi e dei nuovi spazi. Ora che lavori “da casa” a che ora vuoi svegliarti? Un po’ prima per fare un allenamento o un po’ dopo per recuperare le ore di traffico? Se hai un terrazzo o un giardinetto, programma un’uscita di qualche minuto per ossigenarti, riprendere spazio mentale ed emotivo e ripartire. Se ti può aiutare senti una persona cara giusto per un saluto. Quindi, stabilisci degli orari di lavoro chiari e delle fasce di reperibilità da comunicare e concordare insieme a capo e colleghi, in questo modo ti assicuri di aver delineato bene i tuoi confini e, se qualcuno cerca di invaderli (in famiglia o colleghi) puoi fermarlo, giustamente. Qui ci colleghiamo al punto successivo.

Scegli lo spazio più agevole

Sicuramente, nel bel mezzo dell’emrgenza, scegliere l’ambiente in cui fare smartworking ha il sapore di una battuta di cattivo gusto, tra chi si è trovato in 70mq con figli, parenti che a loro volta lavorano ecc. Però, quando si ha la possibilità di organizzarsi un po’ meglio, il consiglio è di trovare un ambiente in cui ci si sente a proprio agio. E, soprattutto, un ambiente in cui sentiamo che i nostri ritmi lavorativi possono essere rispettati.

cura l'ambiente

Inoltre, una volta individuato il posto, è bene circondarlo di cose utili sia allo svolgimento concreto del lavoro in sè, sia alla nostra mente e al nostro stato emotivo. Quindi posizioniamo computer, quaderni, penne, evidenziatori, tutto quello che può occorrere. E successivamente, scegliere una luce gradevole, una poltrona o un cuscino comodo, uno sgabello dove stendere i piedi, una candela profumata, un fiore. Rendiamo nostro e piacevole quello spazio.

Pianifica

Evvia le to do list! Sfrutta al massimo questa modalità di pianificazione delle attività. Segna tutto in modo specifico. Segna le cose che vuoi fare nella tua giornata lavorativa e man mano elimina quelle fatte. Segna le chiamate che devi fare, le mail da inviare, specifica a chi e se ci sono peculiarità da tenere a mente. Segna appuntamenti, riunioni skype, obiettivi da portare a termine (es. oggi scrivo 3 pagine della relazione). Sii il più possibile realistico e scadenziato in ore e minuti nella tua pianificazione. In questo modo liberi la mente e lasci spazio per gestire al meglio il tuo carico lavorativo. Pianifica anche le tue pause, altrimenti rischi di non dargli la giusta importanza e vai in sovraccarico.

Coltiva relazioni e occupati di te

Per ostacolare l’alienazione e anche il workhaolism è bene non lasciare da parte il valore delle relazioni. Sia con chi lavori sia con chi vivi nel privato. Perciò nella tua giornata da lavoratore agile, lasciati lo spazio per una chiaccherata con il collega con cui sei solito fare la pausa caffè; chiama o videochiama un amico e organizzate la prossima uscita. Scambia opinioni e pareri su un libro, un film, un tema specifico. Condividi le tue preoccupazioni con chi può accoglierle e ascolta i tuoi bisogni.

Ricordati di muoverti un po’, se ti è possibile all’aperto per staccare dal solito posto. Fare attività fisica gioverà al tuo corpo ma anche alla tua mente, al tuo umore e al tuo senso di autoefficacia. In più, cerca di alimentarti in modo corretto. Stare a casa può portare a sgarrare più facilmente, a sgranocchiare qualche stramberia mentre sei al pc e cucinare qualcosa di rapido e poco nutriente per pranzo. Concediti degli sfizi ma non perdere i ritmi di prano-cena.

Bilancio di fine giornata

Arrivato a conclusione della giornata lavorativa, prenditi 10 minuti, magari con carta e penna sotto mano o con le note del telefono e scrivi quello che secondo te, è andato bene e male. Scrivi come ti sei sentito, cosa ti ha fatto sentire soddisfatto e cosa oppresso, metti a fuoco le tue emozioni oltre agli obiettivi raggiunti. Qui puoi già iniziare a creare la tua do list del giorno dopo se non l’hai già inizata a scrivere nel corso della giornata.bilancio

Ricordati di fare un bilancio dei tuoi valori. Sono stati rispettati? Tu li hai rispettati, hai dato abbastanza spazio a ciascuno? Questo genere di resoconto finale è un modo di prenderti cura di te, dei tuoi bisogni e dei tuoi desideri. E’ il tuo momento per ricordarti che sei persona intera anche quando lavori, e quando senti che qualcosa non funziona puoi più facilmente individuare il motivo e agire per tempo.


E tu cosa ne pensi? Stai vivendo o hai provato lo smart working?

Se ti va raccontami la tua esperienza. Puoi scrivere qui sotto nei commenti o mandarmi un messaggio privato.

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Aspetto la tua PsicoRiflessione 😉


Materiale di approfondimento:

Documento Inail: “Lavoro agile in situazioni emergenziali”, 2020. www.inail.it

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