Masso o fiore?

Immaginiamo due persone sconosciute (A e B) immerse in un prato verde, bello grande, talmente grande da sembrare l’unica cosa presente nel raggio di 50 km. Ad un certo punto il cielo si fa tetro, si riempie di nubi. Iniziano i primi tuoni e l’idea di un riparo si allontana sempre di più dalle menti dei nostri sconosciuti. Sta arrivando la sera. I due non si sono ancora incontrati, entrambi nel loro cammino incontrano un masso e un’alchemilla, una pianta che con la luce lunare, brilla. A decide di prendere il masso per proteggersi da eventuali aggressori, mentre B prende un po’ dell’alchemilla per illuminare il cammino e avere compagnia. I due si stanno avvicinando l’uno verso l’altro, A ormai vede poco a causa del buio, mentre B riesce ad intravedere che si tratta di una persona proprio come lui. A lancia il sasso verso B e inizia a scappare; B riesce a schivare il masso grazie alla lucina della pianta e continua il suo cammino in compagnia dell’alchemilla.

Può capitare a tutti noi di vivere delle situazioni che sfuggono al nostro controllo, imprevedibili, che minacciano il nostro benessere o quello di persone a cui vogliamo bene. Tendenzialmente, in questi casi, si percepisce lo stress perchè gli eventi così ambigui vengono valutati come incerti e dannosi per la prorpria vita. Inoltre, ci sono persone più inclini di altre a vivere con maggiore stress queste situazioni e, spesso, ci chiediamo cosa permette a queste altre persone di vivere con leggerezza anche eventi particolarmente difficili da affrontare.

Ottimismo e Speranza

Sono numerosi gli studi scientifici che mostrano che un atteggiamento ottimista e speranzoso aiuta le persone a rispondere con più efficacia alle situazioni stressanti. Sia psicologicamente che fisiologicamente. Pensate che è stato dimostrato che un atteggiamento ottimista in persone anziane può dimezzare il rischio di problemi cardiaci in un lasso temporale di 10 anni (Kubzansky et al., 2001). Ovviamente non sostituisce un sano comportamento alimentare o le cure mediche per eventuali cardiopatie ma influenza enormemente l’efficacia di tali buone abitudini.

Le persone con tenedenza pessimista valutano gli eventi stressanti, ancora più stressanti. Questo modo di vivere può causare uno stato di iperattivazione del sistema di risposta attacco-fuga provocando importanti danni al corpo e alla mente. Ad esempio, ritornando alla storia dei due sconosciuti, si è portati a rispondere in modo aggressivo, attaccando, anche quando non è necessario.

Quindi? Alleniamo ottimismo e speranza. Come? Notando quando i nostri pensieri, davanti agli eventi, si fanno cupi e pessimisti e proviamo a scrivere quello che proviamo. Scrivendo liberiamo la mente e creiamo lo spazio necessario per sperimentare nuovi modi di approcciarci agli accadimenti. Proviamo a pensare o/e a scrivere altre modalità che conosciamo per interpretare quello stesso evento, per affrontarlo, l’importante è che questa volta ci sia una valenza positiva. Se notiamo che il pessimismo è bene radicato in noi possiamo sempre rivolgerci ad uno psicologo per agevolare questo processo.

Resistenza

resistenza

Nella ricerca psicologica, sono state definite persone resistenti tutti coloro che reagiscono allo stress con impegno, controllo e sfida, riuscendo -appunto- a resistere allo stress senza esserne vittime. Gli individui con elevato senso dell’impegno vivono credendo che, indipendentemente dal livello di stress che possono portare certi eventi o persone, è importante impegnarsi per affrontare lo stress senza scappare. Per quanto riguarda il controllo invece, si tratta della credenza di poter gestire in modo positivo anche le situazioni più complesse e stressanti. Invece, coloro con un buon livello di senso di sfida percepiscono gli eventi stressanti come parte “normale” e fondamentale della vita per poter trarre nuove esperienze ed insegnamenti utili ala propria crescita personale.

In uno studio scientifico è stato mostrato che 600 dirigenti della stessa compagnia potevano percepire elevati livelli di stress con differente ricaduta sullo stato di salute. Ovvero, c’era chi si ammalava di più e più gravemente rispetto ad altri colleghi nonostante i livelli di stress percepiti erano sempre elevati. Quello che faceva la differenza era proprio il senso di controllo, impegno e sfida di ognuno (Kobasa, 1979 & Farber et al., 2000).

Trova un significato

In generale, penso che tutte le cose che mi capitano nella vita siano dei regali, quale che sia la ragione e comunque capitino. Non deve necessariamente trattarsi solo d regali belli, ma qualunque cosa accada… c’è un significato. Ho sofferto molto nella mia vita… ed ho imparato molto dalla mia sofferenza. Non vorrei tornare indietro e risparmiarmi il dolore, anzi gli sono grata perchè mi ha reso ciò che sono. Ci sono tante gioie e dolori, ma tutte arricchiscono la vita.

(Alicia, in Nolen-Hoeksema & Larson, 1999, p. 43)


Sono sempre più numerosi gli studi di ricercatori che dimostrano come persone che hanno affrontato un trauma (es. lutti, malattie onocologiche, HIV) affermano che la loro vita è cambiata in modo positivo in seguito alla loro esperienza. Sentono che la loro vita ha più significato e questo le fa vivere meglio, con più speranza e gratitudine. Spesso dicono di aver scoperto forze che non pensavano di possedere, capacità nascoste, relazioni più salutari e significative. Hanno ripreso in mano il tempo e lo spazio che ognuno si merita di vivere.

Come trovare un senso? Esercitando la gratitudine (qui l’articolo che ho scritto) e ciò che trovi scritto qui sopra: ottimismo, speranza e resistenza. E’ un processo di crescita personale, di acquisizione di consapevolezza, di successi e fallimenti. Possiamo provare a metterci in gioco da soli, con alcuni esercizi di sviluppo personale, ma non dobbiamo per forza farlo senza l’aiuto di qualcuno. Penso che uno dei più importanti atti d’amore verso noi stessi e di volontà di cambiamento sia iniziare un percorso di psicoterapia che sia brave o lungo non importa, l’importante è che assecondi i nostri bisogni.


Cosa ne pensi? Scrivimi nei commenti qui sotto o mandami un messaggio privato e fammi sapere la tua opinione 😉

 Ah! Se vuoi spargere il messaggio condividi sui tuoi social 🙂


Materiale di approfondimento:

Kubzansky et al., 2001. Articolo scientifico su Ottimismo e Pessimismo.


Grazie, Marti.

Pin It on Pinterest

Shares
Share This